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[:it]Urban Mapping è un progetto di street art, concepito per trasformare in maniera effimera edifici e strutture di periferia, nascoste dalla luce dei lampioni o dimenticati nel tempo.







E’ un atto performativo che si costruisce sulla ricerca del luogo adatto in base a criteri sia puramente pratici (assenza di luce) sia concettuali (importanza e senso che ha proiettare su una determinata struttura).
Il progetto si differenzia dai normali videomapping per diversi aspetti:
non ci sono né committenti né spettatori (se non casuali) e non è concepita una vera e propria sceneggiatura o del materiale specifico, in quanto vengono utilizzate grafiche generative o immagini che reagiscono all’audio ambientale presente: suoni generati in diretta, motore dell’auto, agenti atmosferici, passanti, traffico e sound urbano in generale. Audio che risulta caratteristico all’estetica del progetto.
L’atto performativo diventa una parentesi di luce, effimera come la sua durata. Nonostante questo, attraverso la documentazione, si producono immagini simili alla “normale” street art. La differenza è che quest’ultima permane nel luogo di creazione e attende di essere osservata nel tempo. Invece in questo caso è solo possibile incrociarsi con un presente ubiquo, uno squarcio improvviso per chi fortuitamente si imbatte in esso.
Viviamo in un mondo in cui la necessaria concretezza delle cose è associata ad una estrema sfuggevolezza. L’apparenza vince sull’essenza. I social network e la comunicazione odierna dimostrano che è sempre più forte il legame con l’immagine rispetto alla presenza concreta e tangibile. Un mondo più che mai liquido.
La discussione riguardo l’appartenenza della street art è ancora più stravolta: quello che accade esiste solo per chi è presente e chi è presente lo è in maniera inconsapevole. La nostra è un’ azione fugace, che si esaurisce nel breve tempo in cui avviene.
Ciò che ne rimane è solo un’ eventuale documentazione video e fotografica.

[iframely]https://vimeo.com/202007895?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202009176?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202009579?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202529425[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202181842[/iframely] [iframely] https://vimeo.com/125065200
?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely][:en]Urban Mapping is a street art project designed to transform in an ephemeral way, buildings and suburban structures, hidden from the light of the street lamps, or forgotten over time.







E’ un atto performativo che si costruisce sulla ricerca del luogo adatto in base a criteri sia puramente pratici (assenza di luce) sia concettuali (importanza e senso che ha proiettare su una determinata struttura).
Il progetto si differenzia dai normali videomapping per diversi aspetti:
non ci sono né committenti né spettatori (se non casuali) e non è concepita una vera e propria sceneggiatura o del materiale specifico, in quanto vengono utilizzate grafiche generative o immagini che reagiscono all’audio ambientale presente: suoni generati in diretta, motore dell’auto, agenti atmosferici, passanti, traffico e sound urbano in generale. Audio che risulta caratteristico all’estetica del progetto.
L’atto performativo diventa una parentesi di luce, effimera come la sua durata. Nonostante questo, attraverso la documentazione, si producono immagini simili alla “normale” street art. La differenza è che quest’ultima permane nel luogo di creazione e attende di essere osservata nel tempo. Invece in questo caso è solo possibile incrociarsi con un presente ubiquo, uno squarcio improvviso per chi fortuitamente si imbatte in esso.
Viviamo in un mondo in cui la necessaria concretezza delle cose è associata ad una estrema sfuggevolezza. L’apparenza vince sull’essenza. I social network e la comunicazione odierna dimostrano che è sempre più forte il legame con l’immagine rispetto alla presenza concreta e tangibile. Un mondo più che mai liquido.
La discussione riguardo l’appartenenza della street art è ancora più stravolta: quello che accade esiste solo per chi è presente e chi è presente lo è in maniera inconsapevole. La nostra è un’ azione fugace, che si esaurisce nel breve tempo in cui avviene.
Ciò che ne rimane è solo un’ eventuale documentazione video e fotografica.

[iframely]https://vimeo.com/202007895?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202009176?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202009579?title=0&byline=0&portrait=0″ width=”640″ height=”360″ frameborder=”0″ allowfullscreen=”allowfullscreen”[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202529425[/iframely] [iframely]https://vimeo.com/202181842[/iframely] [iframely] https://vimeo.com/125065200
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